A Short Break
1992

Robert Wyatt

   
 


 
RIVISTA ANARCHICA - #201 - giugno-luglio '93

Robert Wyatt


 





Con un aereo immaginario, e per questo velocissimo, partiamo dall'Austria ed arriviamo subito in Inghilterra, ad incontrare una delle leggende viventi della musica contemporanea, cioè Robert Wyatt.

Sarebbe vergognoso tentare di negare l'influenza della personalità di Wyatt sui grandi spazi della cultura alternativa europea. La "diversità" a tutti i costi di esperienze come Soft Machine e Matching Mole, l'apertura ad altre culture (quando la cosiddetta world music non era ancora stata inventata) ed il volontario esilio discografico.

Poi, su tutto, il ritorno in pubblico in un periodo storico difficile come poteva esserlo l'Inghilterra degli anni Ottanta: oltre vent'anni di cammino su una strada di periferia sempre in salita, percorsi un po' a piedi, un po' su una sedia a rotelle.

Il pregio delle opere Robert Wyatt sta nel bilanciamento di sogni ideologici ed utopie politiche (rigorosamente, testardamente ed irrinunciabilmente rosse) e sentimenti sottil, quasi disegnati a matita, disillusioni e sarcasmo (e qui il colore si fa sempre, e soltanto nero).

Le parole delle sue canzoni sono come piccole tessere di un enorme quadro, e raccontano di una vita vissuta momento per momento, con orgoglio e determinazione, aspettando quasi che il destino (in cui comunque non si crede) improvvisamente spenga la luce.

E in mezzo a questa tristezza, comunque, non manca mai il sarcasmo. Non manca la voglia continua, solleticante, di spiare la vita per indovinare la sua prossima mossa. L'umorismo (proprio nel senso di "English humour"...) come ultima arma di sopravvivenza.

In "A short break" ritroviamo un Robert Wyatt in dimensione più umana rispetto a quella della discografia ufficiale, costretto a registrazioni casalinghe e ad appunti scritti su fogli di carta. Le cinque canzoni raccolte in questo CD sono infatti ancora in forma di appunti musicali fatti in casa, forse abbozzi di un qualche cosa che magari sarà contenuto in un suo prossimo disco. La veste tecnica più dimessa non toglie comunque una virgola alla "purezza" di queste canzoni. Al CD è allegato un libretto con disegni, parole, appunti e altri frammenti.

"A short break" è a prezzo ridotto ed è stato pubblicato solo in un'edizione limitata. Per questo, si dovrebbe trovare qui da noi con qualche difficoltà : magari tentate in quei negozi che trattano materiale discografico d'importazione.

Se non ci riuscite, potete rivolgervi alla piccola casa editrice inglese Voiceprint (che ha pubblicato, oltre a questa, un'altra manciata di opere interessanti), a questo indirizzo: P.O. Box 5, Country, Durham DH9 7HR, Great Britain.







 
MARGEN - Primavera/96

Robert Wyatt - A Short Break

Rafa Dorado


 





El que fuera batería de bandas tan importantes como Soft Machine o Matching Mole, compuso y grabó en su casa con un 4 pistas, el conjunto de canciones de este mini CD durante el verano del 92.
Son pequeñas piezas que sin llegar a la grandeza de Rock Bottom y ni siquiera de Old Rottenhat, poseen ese estilo único, intimista y emocionante que Wyatt ha acuñado en sus discos en solitario.
Cinco temas abstractos y minimales surgidos seguramente de la improvisación, interpretados en base a una instrumentación simple con voces frágiles y susurrantes, y grabados igualmente sin ningún tipo de maquillaje.
Todo rebosa frescura en este disco, ese impulso vital que parece estimular la creatividad de Wyatt en los últimos años y que a la vez deja entrever cierta amargura. Otro disco único en la trayectoria de un compositor único. (Voiceprint)




 
       

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