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  Muzakoncerto - Muzak 4 - Luglio 1975






Muzakoncerto

Ph. Piero Togni

Eravamo 50 mila, niente biglietto, nienle cancelli niente polizia: non è un sogno di socialismo, ma è già molto.










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Piazza Navona, 27 giugno: una giornata memorabile, lo diciamo senza paura. Per Roma, per tutto il movimento, per là cultura di tipo nuovo che vogliamo costruire. 40-50 mila giovani, venuti un po' da tutta Italia certo per ascoltare tre complessi di prestigio, ma anche per lottare, per. esprimere la loro solidarietà alla nostra iniziativa di una campagna nazionale per la depenaliazzione della marijuana.

Come abbiamo scritto sul giornale speda della festa « cultura è stare insieme, riconoscersi in un progetto, vìvere e festeggiare». Il 27 giugno ne abbiamo avuto conferma piena: niente biglietti, niente perquisizioni, niente servizio d'ordine con fascetta rossa al braccio sguardo fiero e passo marciale. Niente discorsi lunghi e noiosi, nessuna necessità di comunicare a parole quello che era nell'aria e che ciascuno di noi vedeva chiaramente, sentiva: eravamo li non per caso, non era, lo riaffermiamo la situazione di piccolo ghetto d'oro, il concerto-lager finito il quale uno si ritrova a solo a fare i conti con le contraddizioni e i pesi di sempre. Un concerto non fa socialismo: ma forse ìl 27 giugno, data memorabile, ha dato un impulso notevole a un movimento di tipo nuovo, un movimento che sappia, appunto, far cultura, imporsì, farsi sentire, vivere anche la musica come un momento nuovo e non marginale della lotta.


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